Etica cinofila: il cane lo strozzo o lo drogo?
L’essere umano ha, ciclicamente, bisogno di guerre sante.
Sante, perché rispondono ad un “bene superiore” che trascende il gretto tornaconto personale per difendere un’ideale di nobiltà.
Guerre, si capisce, perché hanno come scopo l’annientamento della controparte con l’obiettivo del benessere e della pacificazione sociale.
L’ambiente cinofilo non si fa mancare di certo niente in tal senso e negli ultimi anni tanti sono stati gli argomenti (“cattivisti”/gentilisti, punizione/rinforzo, bocconcino come esca/bocconcino come ricompensa….) che hanno scatenato integralismi di varia intensità tutti finalizzati al “benessere animale”.
Fino a pochi anni (mesi??? giorni???) fa la diatriba che più ha scaldato i cuori degli appassionati di questa materia è stato lo scontro titanico tra collare a strangolo o a strozzo o a scorrimento o a ghigliottina e pettorina ad X o scapolare, ad H o svedese, ad Y o easywalk/easyplay.
Fiumi di parole e di “pellicola” su Youtube sono stati spesi per avvalorare le testi dell’una o dell’altra fazione e studi clinici, spesso elaborati da emeriti “ignoti”, sono stati riesumati per allarmare sui danni da soffocamento piuttosto che su quelli spinali.
Beh, posso dirvi una cosa???? La “vecchia” battaglia, seppur mai sopita, tra strangolo e pettorina mi manca, e mi manca perché adesso è stata sostituita da una DISPUTA MOLTO PIU’ SUBDOLA tra il collare a strangolo e quelli che, sottilmente vengono definiti, “altri strumenti” che possono aiutare ad instaurare e migliorare la relazione con il proprio cane.
Ho scoperto, mio malgrado, che:
(cit.) “quando ci troviamo davanti ad un cane con uno stato mentale patologico … sta soffrendo! E abbiamo il dovere professionale e morale di curarli e di evitare loro, quando possibile, sofferenze. E’ vero che non è semplice fare una diagnosi di stato patologico mentale e scegliere la molecola adatta, ed è ancora meno semplice capire quando non c’è bisogno e non utilizzarla, ma questo fa parte del lavoro dei MV Comportamentalisti!”
(cit.) “quando ci troviamo davanti ad un cane con uno stato mentale patologico … sta soffrendo! E abbiamo il dovere professionale e morale di curarli e di evitare loro, quando possibile, sofferenze. E’ vero che non è semplice fare una diagnosi di stato patologico mentale e scegliere la molecola adatta, ed è ancora meno semplice capire quando non c’è bisogno e non utilizzarla, ma questo fa parte del lavoro dei MV Comportamentalisti!”
E qui arriviamo al dunque, alla fatidica molecola, a quel “detto e non detto” che cade nella categoria “altri strumenti” e che fa rimpiangere bocconcini e pettorine.
Adoro l’inglese.
Poche parole ben spese e, in questa lingua che indulge poco alla creazione di vocaboli allusivi e fantasiosi i medicinali che somministriamo a fin di bene sempre più spesso ai cani si chiamano drugs e gli psicofarmaci si chiamano psychoactive drugs : ossia DROGHE PSICOATTIVE!
E ormai li droghiamo per tutto. Una breve (ma brevissima) ricerca su Internet evidenzia che il loro utilizzo è giustificato da:
Problemi comportamentali
(CL......- CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA: Inibitori non selettivi della ricaptazione delle monoamine)
- Inappropriate eliminazioni (defecazione, urinazione)
- Paure, fobie
- Ansia
- Vocalizzazioni eccessive (abbai, ululati, etc)
- Iperattività
- Comportamenti stereotipati ed ossessivi
Aggressività
(di nuovo CL...- CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA: Inibitori non selettivi della ricaptazione delle monoamine
- Paure - temporali, rumori, visite dal veterinario-: (XANAX e basta la parola);
- Obesità (!!!!!!!!!!!!!!!!): (SL...- CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
- Gestione del sovrappeso e dell'obesita' - PRINCIPI ATTIVI: Dirlotapine inibitore che blocca l’accumulo ed il rilascio delle lipoproteine attraverso il sistema linfatico e seda il senso di fame);
- Vecchiaia (!!!!!!!!!!!!!!!): (AN......inibitore del crollo della dopamina) gestisce i sintomi legati all’avanzamento dell’età che riguardano gli stati della memoria, dell’attenzione e del tono psicofisico;
(DENOMINAZIONE: KI..... - CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA: L'Acepromazina, derivato fenotiazinico, viene impiegata come agente tranquillante-sedativo, preanestetico ed antiemetico-antichinetosico.
Agisce tramite il blocco della dopamina, catecolamina neurotrasmettitrice a livello encefalico, con effetto depressivo del sistema nervoso centrale che determina nell'animale uno stato di tranquillita' associatoa rilassamento muscolare e riduzione dell'attivita' spontanea - PRINCIPI ATTIVI: Acepromazina maleato)...
Solo pensare alla somministrazione di uno psicofarmaco per la condotta del cane da esposizione mi fa rabbrividire e immaginare una cura psicotropa per l'obesità' mi schifo ma lo scoop deve ancora venire!
L'ultima frontiera dello psicofarmaco e' il .... canile! Il suo utilizzo e' finalizzato all’adattamento a nuovi contesti sociali presso canili e rifugi in genere soprattutto nei confronti di cani randagi o semirandagi raccolti nelle regioni del Sud Italia e portati in "strutture protette" del Nord con finalità di adozione o nei confronti di cani con evidente difficoltà alla manipolazione.
Siamo arrivati, e forse purtroppo siamo solo all’inizio, di un processo di antropomorfizzazione del cane che, come in una specie di abominevole transfert, adatta al cane tutte le patologie odierne del genere umano : la depressione, l'iperattività, l'isolamento dal contesto sociale, l'incapacità' di stare da soli e tutte le tipologie del "male di vivere" che affliggono l'epoca contemporanea.
Il 5 settembre del 1379 tre maiali francesi, infastiditi e agitati dagli strilli di un porcellino cucciolo, si scagliarono contro il figlio del loro padrone ferendolo a morte.
Come riporta E.P. Evans nella sua monografia "Azione penale e pena capitale negli animali" i tre assassini, dopo un regolare processo, vennero condannati a morte insieme a molti altri maiali che "assistettero alla scena e che, con le loro urla ed il loro comportamento aggressivo dimostrarono di approvare il gesto".
Avvolgendo velocemente la pellicola e portandola ai giorni nostri (dicembre 2007) assistiamo alla scena di Mitzi-Bitzi, un cagnolino al quale la proprietaria, in occasione dell'inaugurazione dello Chateau Poochie, un hotel/SPA per cani, ha fatto adattare a collare un braccialetto del valore di 118.000 dollari giustificandosi dicendo "lei è' così' speciale"!
Come riporta E.P. Evans nella sua monografia "Azione penale e pena capitale negli animali" i tre assassini, dopo un regolare processo, vennero condannati a morte insieme a molti altri maiali che "assistettero alla scena e che, con le loro urla ed il loro comportamento aggressivo dimostrarono di approvare il gesto".
Avvolgendo velocemente la pellicola e portandola ai giorni nostri (dicembre 2007) assistiamo alla scena di Mitzi-Bitzi, un cagnolino al quale la proprietaria, in occasione dell'inaugurazione dello Chateau Poochie, un hotel/SPA per cani, ha fatto adattare a collare un braccialetto del valore di 118.000 dollari giustificandosi dicendo "lei è' così' speciale"!
Nel medioevo come oggi, noi ci comportiamo con i cani come se questi avessero pensieri, sentimenti e desideri uguali ai nostri.
E adesso appioppiamo loro le nostre stesse malattie, facendo salivare le case farmaceutiche allo stesso modo in cui sbavavano i cani di Pavlov.
Per cui, quando mi sento chiedere dal "guru" di turno qual è la mia etica cinofila, orgogliosamente rispondo che il mio cane lo strozzo col collare "a scorrimento" ogni santo giorno e quando mi sento chiedere perché, rispondo "perché' è un cane, e lo amo per quello che è".
Nota: I nomi dei farmaci citati in questo scritto sono volutamente omessi.
Con fiducia, rispetto e collaborazione.
Diana Donatoni
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