Nel libro Dog 3.0 - il guinzaglio invisibile ho spesso criticato l'uso sconsiderato del "condizionamento operante" di Skinner.
Il condizionamento operante si basa sul presupposto che se noi riceviamo un premio, detto "rinforzo", per una determinata azione, siamo più propensi a attuare l'azione stessa e, se riceviamo una punizione, tendiamo a non ripeterla più.
Es. il bambino regala un fiore alla mamma (azione) => la mamma dà una caramella al bambino (rinforzo positivo)
Ovviamente può essere visto anche dal punto di vista della mamma:
Es. la mamma dà al bambino una caramella (azione) quando lui le porta un fiore (rinforzo positivo)
Secondo Skinner il bambino tenderà a dare altri fiori per ottenere altre caramelle, cosa naturalmente possibile, ma la mamma darà sempre una caramella in cambio dei fiori?
Probabilmente no, perché il rinforzo (il fiore) è gradito solo quando inaspettato, perché provoca un emozione. Se il bambino porta fiori in continuazione, la mamma si può sentire addirittura presa in giro e può arrivare a sgridare il bambino.
Veniamo ora al rinforzo negativo, la punizione.
Es. il bambino ruba la marmellata (azione) => la mamma lo sgrida (rinforzo negativo)
Il bambino smetterà di rubare la marmellata?
Dipende dagli scenari:
Es. 1 - il bambino è annoiato perché la mamma è distratta da altre faccende, quindi compie azioni casuali, finche non ruba la marmellata (azione), la mamma lo sgrida e il bambino ha quindi l'interazione desiderata con lei (rinforzo positivo), quindi il bambino tenderà a rubare ancora la marmellata.
Es. 2 - il bambino adora mangiare la marmellata e ruba il vasetto (azione), la mamma se ne accorge e lo sgrida (rinforzo negativo). Poiché il bambino ha paura della sgridata della mamma, non ruberà più la marmellata… quando la mamma è presente! Lo farà quando lei non c'è (azione) e quindi non lo può sgridare (rinforzo positivo).
Es. 3 - il bambino sta scoprendo e studiando il mondo circostante, le reazioni delle persone, e vuole capire in che modo può ottenere ciò che desidera. In particolare, vuole vedere fino a che punto può rubare la marmellata (azione) senza che la mamma se ne accorga e lo sgridi (rinforzo positivo)
Credo che la maggior parte di noi si ricordi ancora di quando era bambino e rubava la marmellata, faceva i capricci per un giocattolo, tornava a casa tardi la sera, o magari qualcuno fumava le prime sigarette… ci sono andato vicino? ;)
Ora facciamo una sostituzione: al posto della mamma ci siete voi, invece del bambino ci mettiamo Fido.
Da qualche decennio, si è diffusa l'idea che il cane possa fare qualsiasi cosa se in cambio gli si dà un bocconcino; la sola alternativa è usare metodi coercitivi e violenti.
Il cane viene praticamente visto come una macchina che "va a bocconcini": azione => bocconcino, ovvero causa => effetto. Questa concezione risale al filosofo Cartesio, vissuto nel XII secolo!
A parte l'ironia del considerare questi metodi "scientifici" e "moderni", lo stesso condizionamento operante di Skinner ha compiuto 100 anni, sono evidentemente fuorvianti e lacunosi, spesso inefficaci.
I cani che non rispondono a questo tipo di condizionamento vengono spesso classificati come "problematici", "iperattivi", "ansiosi", "irrecuperabili" e destinati a cure farmacologiche o all'eutanasia.
Probabilmente invece, questi cani sono semplicemente intelligenti.
Il condizionamento operante di Skinner è stata una delle più grandi intuizioni della storia della psicologia, insieme alla teoria elle pulsioni di Freud, evolutasi nei più accettabili "bisogni" di Maslow; ma oggi sappiamo che la mente degli uomini e degli animali non è una macchina, o almeno non è una macchina così semplice come queste teorie ormai datate possono fare pensare.
Il condizionamento operante non può quindi essere usato?
In realtà il condizionamento operante è una delle basi di alcune teorie psicologiche moderne, come la "Relational Frame Theory", da cui derivano la "Terapia di accettazione e di impegno nell’azione" e "La terapia cognitivo comportamentale", e la Programmazione Neuro Linguistica"; viene quindi tutt'ora ampiamente usato, anche se con un approccio decisamente più moderno e coerente.
Ecco quindi le tre magiche regole sul migliore uso del condizionamento operante:
Contesto - Il problema va risolto nel contesto dell'ambiente, delle persone e di eventuali altri animali presenti. E' inutile che il cane esegua perfettamente esercizi al campo scuola se poi a casa abbaia, ruba dalla tavola e morde.
E'anche inutile che il cane risponda ai comandi dell'istruttore e non del padrone.
Valore - Il rinforzo positivo dev'essere visto e accettato come reale gratifica per il cane. Ho visto cani accettare di malavoglia bocconcini per "fare un piacere" al conduttore. Non c'è solo il cibo, c'è anche l'affetto e soprattutto il gioco. Con gioco, ovviamente, non si intende "un giocattolo", ma un coinvolgimento fisico ed emotivo cane-conduttore.
Relazione - Qualsiasi tipo di rinforzo non può prescindere da una relazione positiva cane-conduttore. Un premio o una sgridata hanno valore solo e soltanto se il cane ha fiducia e rispetto del conduttore e viceversa.
Avete letto fino a qui? (azione)
Bravi! (rinforzo positivo)
Con fiducia, rispetto e collaborazione. :)
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