Tranquilli, non è un articolo sulle prossime elezioni! :)
Anche perché la domanda non è ben formulata, dovrebbe infatti essere: i cani sono progressisti o conservatori.
In effetti l'idea che conservatori e progressisti siano diversi non è nuova e fa parte anche del senso comune; il dualismo ha sempre prevalso sul pluralismo, il bianco e nero sulle sfumature di grigio.
Da un recente studio sulle neuroscienze veniamo però a scoprire che queste differenze non sono culturali, cioè determinate dal condizionamento, ma genetiche.
Un individuo nasce conservatore o progressista, i loro cervelli sono differenti.
Che cosa vuole dire però essere conservatore o progressista?
Lo studio ha scoperto che i progressisti hanno un maggior volume di materia grigia nella corteccia anteriore, i conservatorii un maggior volume volume dell'amigdala destra.
In pratica, I progressisti hanno più materia grigia nella parte del cervello associata con la comprensione della complessità, mentre il cervello conservatore è più grande nella sezione relativa all'elaborazione della paura.
Se pensiamo alla nostra storia evoluzionistica, che negli ultimi 15000 anni condividiamo con il cane, vediamo che le due forze progressista, legata all'innovazione, alla sperimentazione e alla scoperta, e quella conservatrice, legata alla paura e alla prudenza, sono le due forze vitali che, contrastandosi e convivendo nei gruppi sociali, rendono possibile la continuazione della specie.
Pensiamo a un cacciatore di 15000 anni fa, nella savana; per sopravvivere deve cacciare le prede, ma a sua volta è cacciato da predatori, se è troppo progressista (temerario) commetterà qualche imprudenza e verra mangiato, se troppo conservatore (pauroso) se ne starà nella sua caverna… e morirà di fame.
Questo combacia con la teoria evoluzionistica comportamentale, citata fra l'altro da Michael Chrichton in Jurassic Park e suffragata dai modelli matematici della teoria del caos, secondo cui una società troppo progressista finisce nel caos, una troppo conservatrice nell'immobilismo, in entrambi i casi va verso l'estinzione.
Ormai sono sempre più evidenti le similitudini fra la mente dell'essere umano e quella degli animali. Se consideriamo che il cane è l'animale che più di ogni altro ha condiviso gran parte della nostra evoluzione, è possibile che anche i cani possano nascere in qualche modo conservatori o progressisti, paurosi o temerari.
Questo potrebbe darci degli interessanti spunti per la comprensione e la gestione di problemi comportamentali e darebbe un nuovo significato a "dominanza" e "sottomissione", "predatorietà" o "paura".
Vi propongo un piccolo test: il vostro cane è di destra o sinistra? :)
Con fiducia, rispetto e collaborazione.
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