Le origini del cane domestico sono state oggetto nel secolo scorso di molte ipotesi e dibattiti: Konrad Lorez, il "papà" dell'etologia, aveva ad esempio ipotizzato che i cani discendessero da lupi e sciacalli; in realtà la moderna tecnologia di analisi del DNA hanno chiarito che tutti i cani discendono dal lupo.
E' indubbio tuttavia che fra le oltre 400 razze di cane domestico e relativi incroci presenti al giorno d'oggi ci sono straordinarie differenze, dimostrando che i cani presentano una grande capacità di adattamento e duttilità nei processi selettivi delle razze.
Chi si occupa del cane dal punto di vista comportamentale, addestratori e educatori cinofili o semplici proprietari di cani, può documentarsi con una basta raccolta di teorie, modelli e ipotesi generalmente basati su psicologia e etologia.
In particolare l'etologia si occupa dello studio del comportamento degli animali nel loro ambiente naturale.
La domanda che a questo punto sorge spontanea è: qual è l'ambiente "naturale" del cane?
In realtà il cane domestico, proprio perché domestico, non vive in natura; molte scuole di pensiero si riferiscono pertanto al suo antenato: il lupo.
Sappiamo che ad un certo punto della storia evolutiva il cane ha iniziato a differenziarsi dal lupo. E' interessante notare che da quel punto cane e lupo hanno preso due direzioni assolutamente distinte, non si notano infatti successive ibridazioni cane-lupo, nonostante anche al giorno d'oggi cani e lupi possono riprodursi.
Lo studio del lupo nel suo ambiente naturale ci da molte indicazioni su certi comportamenti del cane, ad esempio la sua tendenza al riunirsi in branco.
Tecnicamente, 2 o più cani formano un branco, ma si può dire che una famiglia composta da papà, mamma, 2 figli, un gatto e un cane sono un branco? Si può inoltre dire che l'appartamento al quarto piano a Milano è il "territorio naturale del cane"?
Lo studio dei branchi di lupi più lungo è approfondito è quello nel parco di Yellowstone, ma pochi sanno che i lupi a Yellowstone ci sono dal… 1995!!!
In realtà di lupi in passato ce ne erano tanti, ma la caccia non era stata vietata neppure con la creazione del parco nazionale nel 1872 e l'ultimo lupo "nativo" di Yellowstone fu ucciso nel 1926 e solo nel 1995 il lupo grigio è stato reintrodotto nel parco.
http://en.wikipedia.org/wiki/History_of_wolves_in_Yellowstone
Poi è arrivato Shaun Ellis, e lui con i lupi ci ha vissuto, anzi, praticamente ci vive tutt'ora:
http://www.thewolfcentre.co.uk/
Anche in questo caso naturalmente si può dire che i lupi siano in uno stato di semi-libertà, e che l'introduzione di un osservatore all'interno del branco abbia modificato in qualche modo gli equilibri del branco stesso.
Allo stesso tempo ci ha dimostrato ancora una volta che la coesistenza fra uomini e cani(s) "lupus" o "domesticus" è qualcosa di straordinario e allo stesso tempo naturale.
Veniamo allora al comportamento del nostro cucciolone all'interno della nostra famiglia e della nostra casa (non so voi ma il mio giardino non è grande come una vallata di Yellowstone ;)
Come dobbiamo comportarci con lui?
Cesar Millan, il noto "Dog Whisperer" della TV, suggerisce di essere capibranco calmi e assertivi. Sicuramente non possiamo lasciare al cane il comando, non tanto per la nostra "sete di potere" (!) quanto perché il nostro mondo è fatto a misura d'uomo, non di cane (e già a volte facciamo fatica anche noi a viverci).
D'altra parte, in natura i lupi non passano le giornate a disquisire e a litigare su chi deve essere il capo; essere capo di un branco di lupi comporta una certa responsabilità, stress e fatica. I diverbi fra i vari elementi del branco ricordano più i litigi fra fratelli che una vera e propria lotta di potere. Solitamente inoltre sono lupi provenienti dall'esterno, da altri branchi che sfidano il maschio alfa, solitamente per ottenere il diritto alla riproduzione.
All'interno della nostra famiglia le dinamiche sociali sono abbastanza diverse, ma dev'essere molto chiaro che il cane non può avere il controllo.
Certo è che se prendiamo a modello il branco di lupi dobbiamo considerare che di capibranco lì ce ne è solo uno, e allora i nostri cuccioli, i bambini, che ruolo hanno? e il gatto di casa che ruolo ha in un branco di cani?
E' molto evidente che il nostro cane quando vede un altro cane o un nostro amico si comporta in modo diverso, facciamo parte dello stesso branco "misto", che ci piace definire "interbranco", ma siamo comunque differenti.
A molti non piacciono la parola dominanza e capobranco, Turid Rugaas famosa per il suo lbro sui "segnali calmanti"(http://www.turid-rugaas.no/UKindex.htm) propone di essere "genitori", Victoria Stillwell propone "leader", ma tutto sommato a pensarci bene, c'è veramente tutta questa grande differenza?
Si può essere bravi o cattivi genitori, leader o capibranco.
Per citare il film Matrix:
"Amore è solo una parola, l'importante è l'interazione che essa comporta..."
La chiave è tutta qui: come ci relazioniamo con il nostro cane?
Capiamo e rispettiamo i suoi bisogni?
I lupi si fanno 15/30 km al giorno in cerca di cibo, noi quanti di minuti di passeggiata facciamo col nostro branco alla settimana?
I lupi hanno un grande istinto predatorio che utilizzano nella caccia, i nostri cani non giocano ad "Assassin Creed" con la PlayStation come facciamo noi, come si sfoga il nostro cane?
Se siete fortunati e avete un giardino, state in giardino per una settimana, senza mai uscire dal cancello, l'unico contatto con l'esterno è attraverso una rete. Quanto tempo può passare prima che cominciate ad abbaiare e a voler mordere quelli che passano?
La relazione con il cane non può che basarsi sulla conoscenza delle sue caratteristiche etologiche, che ricaviamo dallo studio del suo ormai lontano parente lupo, ma dev'essere vissuta e studiata ogni giorno nel luogo naturale del cane domestico: la nostra famiglia.
E di questo parleremo ancora.
Con Fiducia, Rispetto e Collaborazione :)
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