Esempio 1: un topo affamato si trova in una scatola, per ottenere del cibo deve muovere una leva; motivato dalla fame fa una serie di tentativi e per prove ed errori spinge la leva ottenendo il cibo. Il cibo rappresenta in questo caso un rinforzo positivo per il topo che spingerà ancora la leva per ottenere ancora cibo.
Esempio 2: il bambino piange perché vuole un gelato, la mamma è irritata dalla situazione (rinforzo negativo) e per farlo smettere gli compra il gelato. Il bambino ottiene il gelato (rinforzo positivo) è attuerà nuovamente il comportamento diventando "capriccioso".
Naturalmente i casi reali sono più complessi e uno psicologo moderno utilizza modelli più sofisticati.
Ma veniamo all'addestramento cinofilo: il modello comportamentista è stato molto di moda negli ultimi anni, anche perché si è unito a nuove concezioni animaliste di rispetto per il cane che hanno portato all'abolizione (quasi) totale dei vecchi metodi coercitivi.
In realtà adesso sappiamo che i metodi coercitivi non funzionano e spesso anzi provocano reazioni e comportamenti opposti a quelli aspettati.
Come per gli umani, anche per i cani è preferibile utilizzare rinforzi positivi per premiare un comportamento corretto ma le varie scuole di pensiero differiscono su cosa fare in caso di comportamento non corretto.
Il condizionamento operante prevede che il comportamento non corretto venga ignorato.
Purtroppo ignorare non è un'azione priva di conseguenze: i cani, come gli umani, sono animali sociali e vivono di relazioni.
Il cane abbaia perché vuole mangiare, il comportamento viene ignorato, il cane abbaia sempre più forte, o passa ad altro, ad esempio mordere, per attirare l'attenzione.
Se si decide di ignorare un comportamento, è bene dare al cane un'alternativa, distrarlo con un'altra possibile interazione, indurre un comportamento corretto e quindi dare un rinforzo positivo.
Il cane abbaia perché vuole mangiare, lo distraiamo con un gioco, gli facciamo vedere il guinzaglio e lo portiamo fuori a fare i bisognini etc. Il cane si distrae dall'idea del cibo, gioca, si rilassa e a questo punto gli si dà da mangiare; in questo modo il rinforzo positivo è sul comportamento "calmo e giocherellone".
L'importante è aver cura di non creare schemi ripetitivi e non far mancare mai al cane l'interazione, la relazione.
Veniamo ora a un punto dolente del comportamentismo applicato alla cinofilia: "il bocconcino".
Il cibo per i cani è una cosa seria, la maggior parte dei cani pare vivere per mangiare.
Sembra quindi fin troppo facile l'idea di poter controllare un cane con il cibo, poter indurre qualsiasi comportamento associando ad esso un bocconcino delizioso.
In realtà non è così semplice.
In primo luogo bisogna essere bravi e osservare bene il cane, che non è mica stupido! ;)
Esempio: Il cane abbaia, il conduttore si pone davanti a lui, attende che il cane smetta di abbaiare per qualche secondo, e lo premia col bocconcino.
Ma che cosa abbiamo rinforzato positivamente? lo smettere di abbaiare o l'abbaiare "con pausa"?
Ripeto: i cani non sono mica stupidi!
Ho personalmente vissuto esperienze di scuole piuttosto rinomate e famose che danno bocconcini prima, durante e dopo l'esercizio. Questo non fa che distrarre il cane, nel migliore dei casi il cane compie l'esercizio meccanicamente solo per il bocconcino. Il cane in questo modo non impara niente.
In secondo luogo non dobbiamo dare per scontato che il cane in qualsiasi momento desideri il bocconcino più di ogni altra cosa.
Quando avevo 16 anni avevo una fame da lupo. Potevo mangiare a casa, poi uscire a mangiare una pizza con gli amici e farmi ancora uno spuntino prima di dormire.
Però se c'era un ragazza che mi piaceva, la fame spariva! e la mia attenzione era totalmente dedicata a lei :)
Per il cane non è diverso e nell'esaminare l'interazione che abbiamo col nostro cucciolotto dobbiamo sempre considerare le interazioni che l'ambiente ha con noi stessi e il nostro cane.
Oltretutto i nostri cani non sono lupi affamati che non mangiano da giorni, spesso anzi hanno addirittura problemi di obesità!
Fido potrebbe anche non aver fame. Ho sentito addestratori dire di non dare da mangiare ai cani, così sono più recettivi al bocconcino… ma non avevamo detto di non usare metodi coercitivi?
In terzo luogo il bocconcino crea assuefazione, e a questo punto dobbiamo aumentare il livello di golosità del bocconcino: burro d'arachidi, formaggio, carne sugosa…
Il cibo insomma potrebbe non funzionare, o addirittura essere controproducente.
C'è un'alternativa al bocconcino?
Esempio: il bambino piange perché vuole il gelato… o forse vuole l'attenzione della mamma?
Esempio: Il cane abbaia perché vuole del cibo… o la vostra attenzione?
Come teorizzato da Abraham Maslow nella sua famosa scala di bisogni, se i bisogni primari sono soddisfatti, occorre soddisfare i bisogni sociali.
Cani e gli umani, come abbiamo detto, sono animali sociali, è per questo che stiamo così bene con i nostri amici a quattrozampe!
Noi portiamo a fare la passeggiata il nostro cane perché alla fine lui ci dà un osso?
Immagino di no! ;)
Lo facciamo perché ci fa piacere stare col nostro cane, ci fa piacere renderlo felice.
E perché mai per il cane dovrebbe essere diverso?
I cani fanno di tutto per renderci felici, e non lo fanno per ottenere cibo, solo che a volte non sanno, non capiscono, cosa vogliamo da loro.
Qual è allora il miglior rinforzo positivo che possiamo dare al nostro cane? La dimostrazione della nostra felicità, la nostra approvazione per il suo comportamento, il nostro entusiasmo.
Qualcuno propone di sostituire il bocconcino con le coccole, rinominando il rinforzo positivo con "rinforzo sociale".
In realtà non sono le coccole fine a sé stesse che costituiscono il rinforzo, ma la nostra intenzione nel farle.
Diciamo spesso di amare il nostro cane, dobbiamo però dimostrarglielo! :)
Non dimentichiamoci poi che i cani si divertono a fare il loro lavoro, che sia far passeggiare una vecchietta, accudire un gregge di pecore, andare a caccia o fare agility.
Ripeto, a volte il bocconcino può essere solo una distrazione.
Quindi il bocconcino non va mai usato?
Personalmente ritengo il bocconcino uno strumento utile nei seguenti casi:
Sindrome dell'abbandono
Cani che necessitano di particolare stimolazione sensoriale
Cani insicuri
Ne parleremo prossimamente, in questi casi però il bocconcino viene usato per stimolare l'olfatto, non il gusto!
In realtà io uso con il mio cane il bocconcino con la tecnica detta "alla Scooby-Doo".
Quando torniamo da una lunga passeggiata o una corse fra le colline, dopo la doccia e quando abbiamo finito di ansimare, ci facciamo un bello spuntino insieme, diviso a metà, come si conviene a grandi amici :)
Non so se questo sia educativo, ma so che entrambi siamo molto felici.
Con Fiducia, Rispetto e Collaborazione :)
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