martedì 19 marzo 2013

A che gioco giochiamo? Il gioco dei cani secondo Mark Bekoff

Chi segue questo blog sa che a volte le tesi di Mark Bekoff, specialmente quelle riguardanti dominanza e gerarchia, vengono qui ritenute piuttosto semplicistiche e fuorvianti.

Tuttavia Mark Beckoff rimane comunque uno dei più importanti studiosi del comportamento animale, e il suo lavoro sul gioco dei cani è sorprendentemente illuminante.

I cani si adattano facilmente alle regole di casa; quando un cane infrange una di queste regole, spesso si ha l'impressione che sappia in qualche modo di stare facendo qualcosa di sbagliato.

Ad esempio, la regola dice di non rubare il cibo dalla tavola, il cane può aspettare che noi siamo distratti e si avvicina furtivo alla tavola. Se viene colto in flagrante, solitamente non scappa, ma anzi si avvicina e, chinando la testa sembra quasi che chieda perdono.

Mark Bekoff parla di morale, di etica, ma indipendentemente da questi termini che sono più frutto di considerazioni personali, vediamo tecnicamente come si sviluppa questo comportamento.

I cuccioli giocano.

Chi vede 4 o 5 cuccioli giocare per la prima volta quasi si spaventa dalle ringhiate, dal mostrare i denti, dai morsi. In realtà, quando i cani vengono richiamati tutti trotterellano dai padroni con aria felice.

Il gioco è stato spesso visto come un allenamento alla lotta, alla caccia, ma secondo Bekoff non è il principale motivo: il gioco serve a imparare come vivere in società.

Il gioco, secondo Bekoff ha tre regole fondamentali:

Comunicare chiaramente.

Quando un cane vuole giocare, per dichiarare le proprie intenzioni, usa il "segnale universale di gioco", ovvero allunga le zampe anteriori, abbassa la testa, alza il posteriore e muove la coda festoso.

Il segnale universale di gioco

Questo segnale è usato da praticamente tutti i cani, dai lupi e dai coyote. Con questo segnale si dichiara che il successivo comportamento non è da considerarsi una minaccia ma, appunto, è solo un gioco.

Attenzione alle buone maniere.

Il gioco è bello quando rimane un gioco. Se un cane esagera ci possono essere due segnali: il guaito o un abbaio di avvertimento. Con questi segnali i cani si dicono: "ehi, amico, vacci piano, così fai male!".

A volte il gioco può sembrare violento

Ammettere quando si sbaglia.

Il cane che ha evidentemente esagerato spesso ripete il segnale di gioco, come per "scusarsi" e rilanciare la sua intenzione di non fare del male: "scusa fratello, non era mia intenzione, starò più attento, giochiamo ancora?"

Piccola pausa per chiarirsi e riprendere fiato

Questo comportamento permette al cane di capire fino a che punto può spingersi senza infrangere le regole del vivere in società.

Ecco perché è così importante, quando si adotta un cucciolo, partecipare alle classi di socializzazione; il modo migliore per insegnare la buona educazione al nostro piccolo Fido è quello di farglielo insegnare dai suoi simili.

Più il cane gioca, più è "socializzato". Più Fido impara a sottostare alle regole "sociali", meno problemi avrà nella vita con i suoi simili, e meno problemi avremo noi nella sua gestione.

Non solo i cuccioli giocano. Con l'avanzare dell'età il gioco può diventare meno violento, meno fisico, ma è sempre un segnale di buon equilibrio del cane.

La cosa peggiore che possiamo fare al nostro compagno a 4 zampe (e a noi stessi) è aver paura a lasciarlo avvicinare ai suoi simili.

E' vero naturalmente che è possibile incontrare cani "poco educati". Proviamo allora a interpretare i segnali del possibile amico di Fido e vediamo se ci lancia un "segnale universale di gioco"; in tal caso lasciamoli pure giocare :)

Clicca qui per leggere l'articolo di Marc Bekoff su Scientific American.

Un sentito grazie a Sylvie e Matteo per il permesso di usare le fotografie.

Con fiducia, rispetto e, collaborazione. :)

Scarica gratuitamente i podcast del "Guinzaglio invisibile"!



Sito web "il guinzaglio invisibile"
email: info@ilguinzaglioinvisibile.it

Il libro "Dog 3.0 - il guinzaglio invisibile" è disponibile su Amazon.it


Nessun commento:

Posta un commento