giovedì 7 febbraio 2013

Educhiamo noi i cani, o sono loro che imparano da noi?

Molti libri sui cani si soffermano su come e che cosa insegnare a Fido.

Il punto è però: come imparano i cani?

Le associazioni

Seymour Papier, matematico, informatico e uno dei più illuminati pedagogisti viventi, riporta un bellissimo esempio sull'apprendimento dei bambini.

E' una giornata ventosa, il bambino vede degli alberi ondeggiare, e deduce che gli alberi, muovendosi, provocano il vento.

Nella nostra presupponenza di adulto siamo portati a sorridere di questa ingenuità, e non ci rendiamo conto di quanto questa deduzione sia invece brillante e il bambino sia intelligente.

Il bambino ha infatti collegato un'azione (gli alberi che si muovono) ad altre azioni immagazzinate nella sua memoria, ad esempio un ventaglio o una mano che agitata muove l'aria, e ne ha dedotto che il vento è provocato da alberi che, essendo più grossi, muovono più aria.

Crescendo, il bambino accumulerà altre esperienze, noterà la presenza di vento anche in assenza di alberi e che altri oggetti, come carte o foglie, si muovono col vento e elaborerà un modello più preciso.

L'elaborazione di questi fenomeni si chiama associazione causa-effetto.

La fisica classica è basata essenzialmente sul concetto di associazione causa-effetto: io colpisco una palla e questa rotola; nella mente, umana e canina, le cose sono un po' più complicate.

Provate a pensare al vento e scrivete su un foglio le associazioni che rivengono in mente:

Vento
Mani screpolate
Freddo
Le nuvole che si muovono nel cielo
Un aquilone che scappa dalla mano di un bambino
Un cane rincorre le foglie
Autunno
Bambini con la cartella vanno a scuola
La cartella è pesante
I grembuilini
La merenda nella cartella è buona

Lo scrittore James Joyce chiamava questa tecnica "stream of consciousness", flusso di coscienza, i surrealisti ne avevano fatto un gioco di società, i psicologi la usano per indagare nella psiche dei loro pazienti.

E' importante separare i fatti (vento, mani screpolate, il cane che rincorre le foglie) dalle sensazioni e emozioni che gli associamo: (freddo, la cartella è pesante, la merenda è buona).

La Programmazione Neuro linguistica dà molta importanza alle associazioni evento => stato mentale, che definisce "Ancore". Nella PNL le ancore vengono create o distrutte a scopi terapeutici.

Possiamo prendere un foglio di carta e scrivere al centro la parola "vento", e intorno, gli scriviamo o disegnamo quello che gli associamo collegandoli con delle frecce. A loro volta le associazioni creano altre associazioni che crescono come i rami di un albero.

Tony Burzan afferma che le "mappe mentali" che noi creiamo in questo modo rappresentano di fatto come funziona la nostra mente, rappresentano quindi le relazioni all'interno della rete neurale del cervello.
Alla luce degli ultimi studi sulla psicologia canina risultano molte similitudini fra la nostra mente e quella di Fido. possiamo quindi pensare alla mente del nostro amico peloso come ad un'insieme di associazioni e relazioni fra associazioni..

Le associazioni sono una delle più importanti metodologie di apprendimento, di fatto il cane impara più con l'osservazione (dei nostri comportamenti, dell'ambiente familiare ed esterno) che con i nostri sforzi per educarlo o addestrarlo.

"Trial and errors": Sbaglia e impara

Provare, sbagliare, riprovare, è uno dei metodi più semplici di apprendimento nel "problem solving".
Seymour Papert dà molta importanza tuttavia alla gestione dell'errore, è importante infatti che l'errore venga riconosciuto come tale, altrimenti il processo non produce risultati.

Papert assegna all'educatore il ruolo fondamentale di supervisore e guida: traducendo in termini cinofili, spetta a noi correggere il cane, fargli riconoscere l'errore e riportarlo sulla strada giusta, che tuttavia deve percorrere autonomamente.

Questo ci porta al terzo modo di apprendimento:

Il "Social Learning", l'apprendimento sociale.

Secondo Albert Bandura l'apprendimento avviene anche per imitazione di un modello comportamentale: i bambini imitano i genitori, gli insegnanti e imparano.

Ma chi, umani e cani, prendono o a modello?

Un piccolo esempio può chiarire molte cose: abbiamo un problema con la nostra email, non riusciamo a scaricare la posta e aspettiamo una comunicazione urgente. Un ragazzino di 10 anni ci vede in difficoltà e si offre di aiutarci, come reagiamo? Riusciamo ad accettare lezioni da un ragazzino di 10 anni?

Probabilmente sarebbe la cosa più saggia da fare, ma facciamo fatica ad imparare da qualcuno che non riteniamo in qualche modo "superiore" a noi. Personalmente credo che sia il più grande problema della scuola di oggi.

E per i nostri amici pelosi?

Un interessante esperimento ci mostra come per i cani sia esattamente la stessa cosa, non accettano lezioni da cani in qualche modo sottomessi a loro!


Un appetitoso bocconcino è stato posto dietro una barriera posta a "V", il cane può vedere e annusarlo, ma per raggiungerlo deve fare il giro della barriera; la cosa non è né facile né intuitiva perché il cane deve allontanarsi dal bocconcino per poterlo poi raggiungere.

I cani dell'esperimento hanno generalmente raggiunto il bocconcino in una serie più o meno lunga di tentativi (trials and errors), ovviamente questo metodo è piuttosto lungo e dispendioso di energie.

Ad altri cani è stato invece mostrato un altro cane con cui precedentemente avevano interagito mostrando segni di dominanza o sottomissione. Il cane sapeva già che cosa fare per raggiungere il bocconcino e non ha avuto problemi a girare intorno alla barriera ed è quindi stato di esempio per gli altri cani.

La cosa interessante è che se il cane di esempio era considerato "superiore", i cani seguivano l'esempio,  imparavano e raggiungevano il bocconcino in breve tempo; se il cane invece era in qualche modo sottomesso, i cani non imparavano e non raggiungevano il bocconcino.

In pratica, se il cane di esempio viene ritenuto "inferiore" non viene ritenuto un modello da seguire, esattamente come noi adulti non accettiamo lezioni da un ragazzino di 10 anni. Da notare che questo comportamento, alla luce dei fatti, è piuttosto stupido ;)

Per educare Fido dobbiamo rappresentare per lui un modello di riferimento, la relazione deve quindi essere basata su fiducia e rispetto.

Ma ora veniamo a quello che probabilmente è uno dei più colossali "Epic fail" della storia della pedagogia: l'apprendimento "passo a passo".

"Step by step learning", l'apprendimento passo a passo.

Seymour Papert è stato uno dei primi a dirlo: nessuno impara niente "passo a passo".

In realtà, l'apprendimento è rappresentato da una serie di connessioni neurali. Per imparare qualcosa occorre prendere atto di una serie di eventi (libri, esercizi, esperienze…) finché la nostra mente crea la giusta associazione fra tutti gli eventi, si forma quindi un modello mentale basato su reti neurali, che possiamo eventualmente disegnare come una mappa mentale di Burzan. A quel punto abbiamo imparato.

Questo schema vale per imparare la matematica, l'uncinetto, a cucinare o sciare. Ad un certo punto ci si accorge di sapere risolvere un'equazione di secondo grado, di poter fare un maglione o scendere da una pista nera senza pensare a dove mettere gli sci.

E questo ci porta al

"insight learning", l'apprendimento per "illuminazione".

Tranquilli, non sto parlando di esperienze esoteriche o religiose, l'apprendimento per "illuminazione" è u concetto basato sulle osservazioni di Wolfgang Kohler, mentre studiava del comportamento degli scimpanzé.

 L'apprendimento insight è un tipo di problem solving che si verifica all'improvviso attraverso la comprensione delle relazioni varie parti di un problema piuttosto che attraverso tentativi ed errori.

E' celebre l'esclamazione di Archimede: "Eureka!", dal verbo greco Eurisco, che significa "Ho trovato!"; in quel momento le connessioni fra vari eventi nella mente di Archimede si sono intrecciate dando la soluzione al suo problema,

Da notare che la scuola tradizionale è assolutamente basata sul metodo "step by step", dove in ogni ciclo scolastico si ripetono le stesse cose sempre più approfondite; si preferisce infatti remunerare la fatica di studiare piuttosto che stimolare attivamente l'intelligenza e la curiosità degli studenti.

Ok, questo vale per noi umani, ma gli animali?

In un celebre esperimento, uno scimpanzé è stato messo in una gabbia, in alto era appesa una banana, una serie di oggetti è stata disposta sul pavimento, uno di essi era un lungo bastone. Invece di eseguire lunghi e infruttuosi tentativi ed errori, lo scimpanzé all'improvviso ha preso il bastone e raggiunto la banana.

Studi recenti hanno portato molte evidenze che la mente degli animali presenta un funzionamento molto simile a quella umana, e che l'idea dell'apprendimento per "illuminazione" può essere applicata anche ai nostri amici a quattro zampe.

Dovremmo finire la nostra panoramica sui metodi di apprendimento del cane con un grande classico:

il condizionamento operante

Secondo il condizionamento operante di Skinner, i cani (e non solo loro) imparano in base ai rinforzi positivi e negativi (ricompense o punizioni), che conseguono alle proprie azioni, ma…

…dopo tutto quello che abbiamo visto sui meccanismi della mente di Fido, siamo veramente ancora convinti che il nostro amico a quattro zampe impara qualcosa perché gli diamo un bocconcino? ;)

Con fiducia, rispetto e collaborazione :)

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Sito web "il guinzaglio invisibile"
email: info@ilguinzaglioinvisibile.it

Il libro "Dog 3.0 - il guinzaglio invisibile" è disponibile su Amazon.it



2 commenti:

  1. Articolo davvero molto interessante!

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  2. Vorrei essere certa che lei non avesse niente a che fare con "l'addestratore" che si vede in TV, né i metodi di quel tizio con i suoi, prima di consigliare il libro, magari in libreria. Nella mi vita, ho avuto una decina di cani almeno: il primo era già in casa quando sono arrivata io. Se uno come quel tizio si avvicinasse a più di un chilometro dai miei amici a quattro zampe...

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